venerdì 27 febbraio 2009

Lo Speck di Fassa

Nella rigogliosa valle di Canazei si gustano i prodotti delle fattorie e ottimi piatti di selvaggina. Senza dimenticare lo strudel e il tortino in salsa di mirtilli.

Un tempo gli abitanti della Val di Fassa - quasi tutti agricoltori e allevatori - si nutrivano di polenta, latte e prodotti della fattoria. Oggi gli antichi alpeggi dell'alta valle sono diventati stazioni turistiche di richiamo internazionale (Canazei, Campitello, Mazzin, Pozza, Vigo , Soraga e Moena) e anche la cucina si è aggiornata, moltiplicando i piatti e lavorazioni che sempre comunque rimandano alle radici della cultura locale.
Nei ristoranti e nei rifugi può capitare di gustare tortelli di selvaggina con ragù di verdure o tagliatelle allo speck con crema di porri, filetto di maialino in crosta di speck, carrè d'agnello alla griglia con salsa d'uva. E ancora: petto d'anatra con salsa al rosmarino e radicchio, tortino al cioccloato in salsa di mirtilli e strudel di mele.


Bocconcini di Satana
Quasi tutti gli ingredienti lavorati nei ristoranti della Val di Fassa provengono dalla Valle stessa. Nelle gastronomie si trova un eccellente speck e si gustano i "bocconcini di Satana", rotoli di pancetta, paprika e spezie aromatiche. A chi cerca piatti di pesce saranno spesso offerte le trote pescate nell'Avisio.

Come un grande giardino
Ogni sera, al tramonto, secondo un'antica leggenda, le montagne della Val di Fassa si tingono di rosa per i riflessi di uno straordinario giardino perduto chissà dove sul monte Catinaccio. Nel giardino visse il mitico re Laurino, sovrano delle Dolomiti, fra aiuole di fiori e piccoli elfi. Anche chi no n crede alle favole comprende che tutta la Valle è un rigoglioso giardino, ricco di frutti da gustare...





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